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ELETTRONICA:CONVERTITORI D/A E A/D Un convertitore Digitale/Analogico (DAC: Digital to Analog Converter) è un circuito che fornisce in uscita una grandezza analogica proporzionale alla parola di n bit di ingresso. Normalmente la grandezza analogica di uscita è una corrente che varierà tra un valore minimo e uno massimo. Per ottenere la tensione proporzionale alla corrente suddetta, colleghiamo al DAC un convertitore Corrente/Tensione (I/V) che fornirà una tensione proporzionale alla corrente e quindi alla parola di n bit in ingresso al DAC. Il convertitore I/V utilizzato può essere invertente, non invertente o differenziale a seconda del tipo di risposta che si desidera in uscita e a secondo dell’uscita o delle uscite in corrente del DAC. La parola di n bit che dovrà essere messa in ingresso al DAC, nella maggioranza dei casi, sarà in codice binario e si avranno 2n combinazioni di ingresso, ad ognuna delle quali corrisponderà una grandezza analogica d’uscita ad essa proporzionale. Essenzialmente, vi sono 2 tipi di convertitori D/A: • Convertitore a resistori pesati; • Convertitore a scala R‐2R. Al fine, poi, di sfruttare i vantaggi di tali convertitori e minimizzare gli svantaggi, vengono utilizzati anche i convertitori a scala mista e a scala invertita. Convertitori a resistori pesati Il circuito è composto da una rete di resistenze, da un convertitore corrente/tensione realizzato con un amplificatore operazionale e da alcuni deviatori. I deviatori sono utili nel nostro caso per descrivere il comportamento del circuito. Nella realtà al posto dei deviatori c’è una rete digitale che fornisce in uscita i livelli di tensione alti e bassi (corrispondenti ai valori logici 1 e 0). Il numero di resistenze e di deviatori è pari al numero di bit del DAC. Il deviatore consente di collegare la resistenza a massa se il bit vale 0 o al potenziale di riferimento VR se il bit vale 1. Di conseguenza in ogni resistenza c’è un passaggio di corrente soltanto se il bit associato vale 1 in modo da avere una differenza di potenziale pari a VR ai capi della stessa resistenza. In caso di bit 0 i due morsetti della resistenza sono a massa e quindi non ci può essere passaggio di corrente. La corrente che circola in ogni resistenza deve essere tale da dare ad ogni bit il proprio peso in funzione della sua posizione, secondo il principio della conversione. Il valore della corrente deve essere maggiore per il bit più significativo (MSB) per poi diminuire per i bit meno significativi. Si procede dunque collegando al MSB la resistenza minore e raddoppiandone il valore per il bit successivo fino al LSB per il quale la resistenza è 2n-1 volte maggiore rispetto alla prima. Ad esempio nel caso si DAC a 4 bit: (a3a2a1a0) al bit a3 associamo una resistenza 2R (R è il valore presente nel convertitore corrente/tensione), al bit a2 colleghiamo una resistenza doppia della prima 4R, ad a1 la resistenza 8R ed infine ad a0 la resistenza 16R.
Convertitori a scala R-2R Ogni bit d’ingresso pilota la commutazione del deviatore corrispondente. Quando il generico bit è 0 il corrispondente deviatore è connesso all'ingresso non invertente, mentre quando lo stesso bit vale 1 il deviatore è collegato all'ingresso invertente. Si osservi che l'ingresso non invertente è a 0 V in quanto fisicamente a massa e quello invertente si trova a massa virtuale. Anche quest'ultimo quindi, è al potenziale di O V. Pertanto, in entrambe le situazioni di commutazione il deviatore collega la corrispondente resistenza 2R a punti circuitalmente diversi ma aventi lo stesso potenziale di O V. La rete a scala è strutturata in modo tale che la resistenza equivalente che tale rete offre alla sinistra di ciascuno dei suoi nodi valga R. Questa affermazione può essere verificata considerando il fatto che ogni resistenza 2R è inserita nella rete con un estremo collegato al corrispondente nodo della rete stessa e con l'altro estremo a massa, per quanto stabilito al punto 1. Consideriamo, quindi, il nodo N0. La resistenza equivalente è 2R//2R = R. Questa resistenza risulta in serie con la resistenza R, fornendo un equivalente pari a R + R = 2R. Tale resistenza è collegata tra il nodo N1 e massa. Di conseguenza essa risulta in parallelo all'altra resistenza 2R. L'equivalente di tale parallelo è ancora R. Questa struttura si ripete uguale in corrispondenza di ogni nodo. Il risultato finale, quindi, è esattamente quanto affermato inizialmente. R-2R Normale R-2R Invertito
CONVERTITORI ADC Un Convertitore Analogico Digitale (ADC: Analog to Digital Converter) è un circuito che converte una tensione analogica, compresa in un certo intervallo, in un numero intero binario anche lui compreso in un intervallo. Ovviamente questa operazione implica un'approssimazione nel senso che tensioni vicine tra di loro possono essere trasformate nello stesso numero intero. Qualsiasi ADC commette un errore nella conversione, ciò è dovuto al principio stesso della conversione, poiché per infiniti valori di un segnale analogico non corrisponde un numero finito di valori digitali.
ADC a gradinata
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